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Sole e nebbia
Luminoso
appare il sole ne l'azzurro del mattino,
discovrendo
un paesaggio grande, splendido, divino,
e una mia ardua
e spossante
escursione
irraggia.
Ma da un
canto, un vel d'argento, di purezza evanescente,
or s'avanza
nebuloso, ricovrendo lentamente
la pianura
dileguante
e l'orizzonte
cerulo.
La bellezza
dell'azzurro, il calore esuberante
son finiti
nel mistero, e le cose tutte quante
invisibili e
silenti,
nel freddo
velo gemono.
Quella plaga
illuminata che all'azzurro ciel respira,
è lo spirto
che contempla, pensa, s'agita o sospira,
che il velame
della mente
respinge, e
pensa e palpita.
Il cinereo
vel di nebbia, grigio, freddo ed austero,
è lo spirto
trepidante sulla fine e sul mistero,
che si curva
della Sorte
al cieco
altero ordine.
Benché
avvolto della nube nel cinereo mobil manto,
la coscienza
rimanea, pur com'atomo soltanto ...
Nella nebbia della
morte
quale
coscienza restami? ...
23 Aprile
1948
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